TERAMO – A cinque mesi dalla morte di Giulia Di Sabatino, la 19enne di Tortoreto i cui resti furono rinvenuti lungo la A 14, il pm Irene Scordamaglia questo pomeriggio ha riascoltato per la seconda volta la sorella maggiore della ragazza. Una decisione quella di riascoltare la giovane, le cui dichiarazioni erano state raccolte già all’indomani della tragedia, volta ad approfondire se Giulia conoscesse anche solo superficialmente il secondo indagato (il giovane alla guida della Panda Rossa) o se tra i due ci fosse qualche conoscenza comune, e a cercare riscontri alle tante dichiarazioni rilasciate in questi mesi da amici, conoscenti e persone ascoltate nel corso delle indagini. Da quanto si apprende la sorella della 19enne non avrebbe escluso la possibilità che tra Giulia e il conducente della Panda possano esserci amicizie in comune, mentre avrebbe ribadito di non credere al suicidio e negato l’esistenza di presunti biglietti d’addio lasciati dalla stessa Giulia. Al momento sul tavolo del pm Irene Scordamaglia c’è un fascicolo per istigazione al suicidio che conta due indagati (come atto dovuto per consentire tutta una serie di accertamenti): il 41enne che quella notte diede a Giulia un passaggio con lo scooter e il 25enne che, alla guida di una Panda Rossa, la accompagnò sul cavalcavia dopo aver avuto un rapporto sessuale con lei, come dichiarato a dicembre ai carabinieri. Venticinquenne che ha sempre sostenuto di aver conosciuto la ragazza proprio quella sera e al quale Giulia avrebbe poi chiesto di essere lasciata su quel cavalcavia dal quale poi si sarebbe buttata. E se la famiglia di Giulia, rappresentata dall’avvocato Antonio Di Gaspare, continua a non credere all’ipotesi del suicidio, l’avvocato del secondo indagato ha sottolineato come il 25enne abbia già dato ogni spiegazione agli inquirenti. "Il mio assistito -sottolinea l’avvocato Ernesto Picciuto – ha già detto tutto agli inquirenti, spiegando perché non si è presentato subito. Il fatto che sia stato l’ultimo a vederla e che poi lei si sia suicidata l’ha sconcertato". Secondo il legale il giovane quella sera avrebbe voluto riaccompagnare la ragazza a casa, ma lei avrebbe insistito per essere accompagnata su quel cavalcavia.
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